Dallo spazio virtuale all’intimità di un gradino. Il video maker siciliano Luca Iannì decide di operare una traslazione spazio-temporale, muove la sua raccolta di immagini fotografiche, quelle realizzate nel corso del tempo e poi serbate all'interno della selezione di instagram, e la traspone in una dimensione reale, proponendo a se stesso e a chi, a turno, si avvicina, un gioco di visioni, interpretazioni e interazioni emotive. Il video maker mette in piazza una serie fotografica che traccia e raccoglie le proprie esperienze e consegna così una manciata di frivolezze tra le mani dei singoli, chiamati a raccontarne il senso attraverso una filosofia di scambio e retrospettiva. Dal mondo virtuale, al richiamo reale dell’intimità … Occhi negli occhi e due voci a confronto, un nuovo ascolto ed un nuovo ciclo di pace; “Figuriamoci” paga il pegno di una fotografia in più in collezione, per concedere senso allatto di chi vince una fotografia per averla compresa, inclusa all'interno di un proprio mondo esegetico. Iannì distribuisce un prezioso mucchio di reminiscenze e flashback … e poi si apre alle emozioni di un baratto confidenziale, a partire da un semplice gesto di cortesia e convenzione. “Ma figuriamoci!” … “Non si preoccupi … ma si figuri!” … “Figuriamoci” … come immaginare le strade di un racconto fotografico e l’intima rassegna di effigie … spalancare il proprio animo all'interpretazione dell’alterità e del mondo altrove, per poi modificare il senso o concedere il proprio al disegno fotografico di una serie di iconografie non casuali, come accadeva con quelle delle vecchie figurine, con cui ci si divertiva ad allestire il tempo, la propria stanza dei giochi e la propria tradizione. La contemporaneità che assorbe il gusto del passato. Luca Iannì ci accoglie in un intervallo nascosto, inconfessato … esclusivo ... e ci ascolta, ci intende, ma non ci spia, come per ricercare nella voce delle nostre visioni, un àncora per se stesso o uno specchio per i mille volti delle storie che compongono l’architettura progettuale di un istante fotografico. L’interazione “Figuriamoci” non è un coro per tutti, ma una pratica per ciascuno di noi … è un’esperienza a due accenti, un territorio privato, amichevole, quasi personale. “Figuriamoci” è la documentazione fotografica e interattiva d’un sano bisogno di staccare gli occhi dalla spettacolarità del mondo che si agita per rinnovare meraviglia e fragore; è un tempo prezioso, un nuovo turno … un’alternativa alla comunione sociale … “Figuriamoci” è un antro per l’esaltazione della bellezza e della profondità della visione, da lontano, di un dialogo tra paralleli che, insieme, in pochi attimi, sfogliano un insieme di ricordi ed intenzioni, con l’idea di ristabilire un intimo e futuristico significato ad una sequenza di custodite memorie.
di Annarita Borrelli