Alfonso Siracusa
Visual Artist
Come si definisce Alfonso Siracusa artista?
Lascio a critici e curatori le definizioni ... attualmente mi definiscono un' artista che si occupa di “teorie complottiste” … in parte sono d'accordo!!!
Usi diversi mezzi espressivi; mi chiedo, però, perché la pittura è sempre così presente …
Per poter dire che sono “stupido come un pittore”!! (...Ride N.d.a.) Duchamp avrà usato questo termine, ma bisogna anche ricordarsi che questo grande artista chiamato Marcel Duchamp ha iniziato dipingendo. Non credo che la pittura sia un medium obsoleto, certamente è molto limitativo. La pittura sta esaurendo carica e tensione, sopravvive con enorme fatica grazie al lavoro di pochissimi artisti. Se inglobata in un ampio progetto che preveda il libero utilizzo di altre forme espressive come fotografia, video, performance, disegno, installazione, la pittura potrebbe ancora attrarre e recitare un ruolo importante nell'arte contemporanea. A volte questa mescolanza rischia di scadere nello scontato e nel ridicolo, ma il tutto viene condito con ironia ed ilarità, in un contesto contemporaneo realizzato con caratteristiche prettamente ludiche. Ho iniziato dipingendo e forse morirò...“stupido come un pittore”!!
La tua arte ha un punto di vista indiscutibile, un pensiero chiaro … parlacene …
Come dicevo, le mie opere, oggi, vengono definite vicino alle “teorie complottiste”, le quali identificano alla base delle manipolazioni della coscienza della massa e dello stravolgimento della realtà, operato dai potenti attraverso i media, la volontà di creare un “Nuovo Ordine Mondiale”. Che si creda o meno in queste teorie, le mie opere sono “installate” in modo tale da stabilire una connessione diretta con la “coscienza” e non tramite un'estetica convenzionale contemporanea. Sono concepite e progettate per trasmettere un grande potere evocativo, in modo tale da abbracciare e indagare la società contemporanea ed il male di vivere dell'uomo moderno. La finzione della realtà che governa il mondo si riflette nelle mie opere, un’ambiguità che, ribaltata di segno, riemerge in un’idea di ‘con-fusione’, sobbarcandomi forse coraggiosamente e paradossalmente come valore e come riferimento e da farne il nocciolo centrale e l’assillo pregnante della mia ricerca artistica. Il mio interesse è provocare i visitatori ed i fruitori occasionali, tali da farli diventare una componente fondamentale della mia arte. In me forse alcuni vedono una non troppo velata missione, quella di rendere consapevoli dei poteri che occultamente reggono il mondo e della falsità creata, sotto forma di realtà, in cui questi poteri ci manipolano e ci fanno vivere.
Penso alla tua interpretazione del culto religioso, come e quando è stata influenzata dalla cultura popolare tipica della tua terra d’origine?
I culti popolari sono sopravvissuti per millenni, passando dalle religioni antiche a quelle moderne. Le permanenze culturali del passato sono particolarmente evidenti nei culti popolari (processioni, feste, manifestazioni carnevalesche, ecc.), nei quali spesso i motivi cristiani si sono sovrapposti a motivi di religioni preesistenti a carattere popolare. In molte delle manifestazioni di religiosità popolare è, difatti, spesso riconoscibile un sottofondo pagano che la Chiesa, quando non è riuscita a estirpare, ha saputo trasformare e adottare, dando ad esso un nuovo significato. L’avere la Chiesa romana fissato la data della nascita di Cristo nei giorni in cui ricorreva la festa pagana del “natalis solis invicti”, è prova di questo adattamento sostitutivo. Nel paganesimo, che è invece una religione politeista e prevalentemente a carattere misterico ed esoteriologico, il rapporto è tra singolo e il dio. Prevale quindi in esso una forma individuale di culto in cui l’anima si eleva verso la divinità. Nel mio Sud d’Italia permane una particolare religiosità fortemente legata a “moduli pagani”, caratterizzata da un persistente ibridismo di religione, magia e superstizione. Come artista sono attratto da queste tipo di icone che mantengono o acquisiscono, dietro strategie non casuali, una gran forza attrattiva verso le masse popolari e non solo, e che assecondano la vorace fame di spiritualità di molti e il grottesco e blasfemo mercato del sacro di alcuni. Quante volte l’immagine del grande Santo di Pietralcina è stata usata per illustrare prodotti in un volgare, disgustoso mercimonio!! Tali santini nelle mie opere vengono manipolati, contaminati e ibridati con altre icone della cultura visiva contemporanea, quasi a sottolinearne, a dispetto del gradiente del sacro in esse contenute, gli analoghi meccanismi trasmissivi e l’uguale potenzialità coercitiva dell’immagine. E così, in un novello canale televisivo satellitare e intersiderale da me inventato e ironicamente chiamato “Raiufo”, San Pio da Pietralcina, meglio noto come Padre Pio e santo di fresca nomina, diviene, con le orecchie appuntite e gli occhi rilucenti, un alieno tra gli alieni di nome “StarPioTrek”.
A questo punto mi chiedo … come uomo e come artista qual è la tua “fede”?
Come uomo ho una “fede” cristiana, come artista ho una ”fede”pagana!!!
Qual è l'opera che ti ha dato maggiori soddisfazioni?
E' un'installazione The Illuminate Millennium Rituals del 2008 realizzata con vari materiali: Tassidermia (volpe e corvo) bussola e olio su tela, cm 120x224x140. Esposta sia alla GAM Le Ciminiere di Catania che all' Albergo dei Poveri a Palermo. In quest’opera raffiguro La Regina Elisabetta avvolta dall’oscurità con accanto un ibrido alieno, simbolo della cosiddetta supremazia da spionaggio o tanto osannata "intelligence" che l'impero britannico usa per garantire, a labbra serrate, la segretezza come fondamento di ogni potere che vuole durare nei secoli. Il simbolismo degli altri elementi, come la volpe, il corvo, il sangue dalle labbra, le sfere di energia ed il disco volante posto sopra la corona della regina, sono risultati elementi utili ad ampliare le finestre dimensionali di interpretazione di quest’opera che, in realtò, rappresenta una summa del mio pensiero, fino a legarsi fortemente alla mia idea di “RaiUfo”. E’ il mio circolo del pensiero.
Hai collaborato con molti artisti … se avessi la possibilità di andare indietro nel tempo,con quale artista del passato collaboreresti e perché?
Attualmente collaboro contemporaneamente con molti artisti, del passato, del presente e del futuro, grazie alla mia “macchina del tempo” personale!!
Raccontaci brevemente la tua visione di arte classica e contemporanea.
Rapidissimo....Tutta l'arte è contemporanea! Tutto il resto ė realizzato da abili artigiani.
Qual è a tuo avviso il ruolo dell’artista contemporaneo?
Non abbiamo più un ruolo, siamo tutti profeti di noi stessi.
Vista la tua grande esperienza, cosa ti senti di consigliare ai giovani artisti?
Non mi sento di dare consigli a nessuno, tanto meno ai giovani artisti!!!
© Annarita Borrelli