Rosanna Mele
Storico d'arte
Perché studiare l’arte?
Si studia l'arte per conoscere la storia evolutiva dell'umanitá attraverso la bellezza ed il fascino del pensiero creativo...l'uomo prima ancora di comunicare attraverso la parola tracciava segni sulle pareti delle grotte; l'arte come espressione primordiale di comunicazione e memoria storica. Essa risveglia le coscienze e porta alla sua estrema potenza un delirio che è visione stessa, perché “vedere” è avere a distanza... è percepire la bellezza del "pensiero umano” come valore universale di salvezza. L'arte estende questo bizzarro possesso a tutti gli aspetti dell'essere che devono in qualche modo farsi visibili. Essa, soprattutto, insegna a capire il mondo e a conoscere la storia dell'uomo senza pregiudizi di sorta perché l’Arte, è vero, rende libere le menti ; ci riconduce ad un principio di intima armonia e fede verso il divino che è in ognuno di noi... L'arte, tra passato e presente, vive per sempre, in attesa del momento in cui potrá tornare nelle mani di un nuovo osservatore, di un nuovo spirito che possa cogliere il suo messaggio. Raccontare, promuovere e valorizzare l'intuizione creativa di un artista mi permette di lasciare un contributo di conoscenza storica ed estetica del nostro tempo! L'indagine sulle tecnologie dei materiali dell'arte contemporanea e i loro intimi significati si fanno sigillo percettivo e comunicativo capace di parlare attraverso immagini, segni, colori...Ecco perché mi occupo di sociologia dell'arte e dei suoi aspetti cognitivi attraverso la neuro-estetica. Poter sentire il principio creativo di ogni lavoro, percepire l'anima di un artista e delle sue creature è un affascinante viaggio nella spiritualità della psiche umana... quella che Daniel Goleman chiama Intelligenza emotiva.
Perché l’iconografia religiosa nel tuo percorso?
Perché credo fortemente nel contatto tra cielo e terra. Il genio creativo si pone come alchemico medium tra la conoscenza o l'esplorazione di queste due dimensioni. Di fatto la storia dell'arte occidentale è difficilmente comprensibile se non si conosce il significato delle opere di carattere religioso che permettono di dar senso anche al moderno concetto di rappresentazione dell'irrappresentabile attraverso uno stato di intima visione. La stessa storia dell'uomo si sviluppa attraverso la lingua delle immagini; mutevole, ricca, complicata. Misteriosa...sempre sospesa tra spirito e materia.
Avendo studiato in arte il passato, vivendo il presente e ipotizzando il futuro, dove ti collochi e perché?
Mi colloco esattamente nel mio tempo... Nel qui ed ora! Arricchita dalla conoscenza del passato e forte del mio presente; predisposta a trasmettere memorie di bellezza al futuro...ecco perché davanti ad un'opera d'arte, considerata in tutta la sua purezza, io voglio sentire e cercare di far sentire ogni vibrazione di segno, colore e materia; vivere e far rivivere in se l'opera stessa, con passione e partecipato abbandono dei sensi. Voglio dar voce al processo creativo con il suo magico bagaglio di vita ed espressività. A questo stato di estasi succede, poi, la riflessione, la necessità di percepire fisicamente le emozioni ed i sentimenti che un'opera d'arte mi ispira; ecco che cerco di rintracciare, per ogni autore che seguo, attraverso crisi, lotte e furori espressivi, tutte le fasi del travaglio creativo e della potenza comunicativa del proprio genio...
Tre nomi, tre artisti che secondo te hanno veramente cambiato la storia dell’arte …
Dover pensare a tre soli nomi che hanno determinato sostanziali evoluzioni nella storia dell'arte mi fa sorridere...qui ritrovo la tua straordinaria capacità di indagare l'animo umano attraverso le proprie passioni e debolezze... Molti sono gli autori a me cari che hanno segnato la storia dell'arte universale... Tuttavia dovendone identificare i più significativi per me, d'istinto, penso subito al Maestro Leonardo da Vinci ed alla capacita che ebbe di misurarsi con più conoscenze tecniche e scientifiche. Egli fu eclettico sperimentatore tanto della materia quanto dell'anima naturale delle cose del mondo. Viaggiando tra passato e presente, penso ad un altro maestro a me caro, Wassily Kandinsky, non solo perché fu padre dell'astrazione ma anche perché teorizzò lo "Spirituale nell'arte" con l'aurora di una nuovo modo di intendere l'arte stessa come sublime espressione dello spirito umano e dunque creazione dell'umano pensiero di universale armonia. Ogni opera é figlia del suo tempo...è madre dei nostri sentimenti; intima manifestazione delle nostre emozioni. Sulla stessa linea di ricerca legata allo spirito e alla materia, si pone il terzo degli autori sempre presenti nel mio immaginario di studiosa: Lucio Fontana. Una personalità artistica del nostro tempo di straordinaria energia creativa ma anche eccellente ceramista (ed io adoro la ceramica!). Unico ed insuperabile innovatore, intuì che occorreva andare oltre il supporto, oltre la tela; con i suoi tagli inventò uno spazio diverso, concettuale, capace di mettere in contatto materia ed immaginazione; diventando, cosí, emblema dell'esigenza dell'artista contemporaneo di essere riconosciuto all'istante dal pubblico attraverso il proprio stile distintivo. La propria unicità sperimentale ed espressiva. E come disse Hume: “la bellezza delle cose esiste nella mente che le contempla”.
Secondo te chi è l’artista più sottovalutato in assoluto e perché?
Ketty La Rocca, che io ritengo geniale per esser riuscita, attraverso la sua travolgente energia creativa, a metter insieme più linguaggi espressivi: pittura, scrittura e performance teatrale... Di fatto la sua fu un'interpretazione ironica ed a tratti tagliente del suo tempo. Le sue sperimentazioni creative si concentrarono sulle parole e sui segni, realizzando una sorta di collage visivo affascinante e straniante. Non dimentichiamo che la “Poesia Visiva” nasce da tutte quelle sperimentazioni artistiche e letterarie compiute in clima di Neo avanguardia a partire dall’inizio degli anni sessanta. La poesia visiva che ha, dunque, nella La Rocca un’esponente “esemplare”. Straordinaria fu la sua attenzione alla gestualità delle mani che permise di dar spazio con nuovi imput creativi ad un prticolare anatomico a me caro perché rilevatore come gli occhi di verità. La Rocca restituì al linguaggio comune nuova dignità espressiva attraverso la parola e il gesto... La sua è una personalità creativa eclettica che solo ora tende ad essere rivalutata e a tratti emulata per la sua espressività multi sensoriale che gioca con i concetti del Tu e dell'Io del Noi. Non dimentichiamo che " Appendice per una Supplica" del '72, fu uno dei primi video della storia dell’arte contemporanea. Sulla pellicola scorrevano mani, parole, su texture nera di grande suggestione.
Questo progetto performativo e video-fotografico, presentato poi alla XXXVI Biennale di Venezia insieme al suo libro d’artista "Principio erat", Ketty La Rocca mostrò al mondo un nuovo ed innovativo modo di intendere l'arte che io trovo a dir poco geniale! IO l’Adoro!!!
… e poi … chi è secondo te l’artista più sopravvalutato?
Jeff Koons vive ormai di luce riflessa... La sua ricerca estetica ispirata al consumismo e alla banalità della vita moderna, mi lascia indifferente perché la trovo priva di anima e di memoria emozionale. L'arte di Jeff Koons è il tentativo di assecondare quella che all'artista americano appare come la tendenza fondamentale della cultura e della società occidentale tra Ventesimo e Ventunesimo secolo sull'esempio della recente tradizione della pop-art legata all'effimero. Illuminante a questo proposito è un riferimento bibliografico nel libro Contemporanea: arte dal 1950 a oggi in cui si legge: « ...Jeff Koons mette a nudo il lato kitsch del nostro attaccamento all'oggetto... Egli afferma che la sua opera aspira a comunicare con le masse attraverso un vocabolario visivo estrapolato dalla pubblicità commerciale e dall'industria dell'intrattenimento, portando al limite estremo il confine tra linguaggio artistico e cultura popolare». Preferisco altri tipi di studio e ricerca espressiva legati ad un'estetica animista d'immediata comunicazione e sincera empatia.
Tra tecnica e concept … raccontaci la tua visione del giusto equilibrio …
Il giusto equilibrio si realizza nell'armonizzare intuizione espressiva e processo creativo... Un'opera d'arte prima ancora che messaggio é materia e come tale va conosciuta intimamente per sperare di perpetrarne la memoria. Ogni artista respira ed inspira il mondo e quando ne è pieno vuota ogni percezione traducendola in segni, parole, colori, note, danze...frutto di armonia tra idea e consapevolezza tecnica. La sua ispirazione creativa è dunque gesto di intima respirazione; viaggio rivoluzionario dentro e fuori il proprio essere attraverso il continuo contatto tra sentimento estetico e ragione.
A tuo avviso qual è il fascino del dare voce all’opera di un artista?
Scrivere e raccontare di Arte è la mia Arte! L'intelletto puro mira alla veritá, il gusto ci mostra la bellezza e il senso morale c'insegna il dovere. Spirito e Materia si intrecciano meravigliosamente nella storia di ogni essere umano. L'arte è l'espressione più alta e compiuta dell'individualità creativa e dell'anima di un artista. La sua essenza estetica, identificata con l'immaginazione, è l'unica realtà del nostro spirito. La vera arte non ha altro fine che se stessa.... Ergo nessuna opera è mai tanto grande come quando sarà realizzata unicamente per la gioia di creare... Da quel momento in poi sarà lei a parlare di tutto quel che l'ha generata e resa viva! Al "pubblico" non resta che interpretarla secondo la propria sensibilità e gusto; lasciarsi stimolare, incuriosire ed emozionare dalla "bellezza" che é dentro e fuori un'opera...come anche nelle nostre vite!
Quale credi sia il ruolo dell’artista contemporaneo?
L'artista ha responsabilità storica, etica ed estetica; ha il dovere morale di educare al bello, alla poesia, all'armonia. Leggere, sentire, raccontare la bellezza ovunque essa dimori, per regalarla al mondo attraverso le proprie opere, attraverso la propria sensibilità. Questo è il contributo che ogni artista dovrebbe lasciare come eredità del suo tempo. L'essere umano é creatura Etica ed Estetica... Questa straordinaria ambivalenza distingue ogni artista da tutto il resto...
Cosa pensi dell’attuale scena artistica italiana?
Io sono un’idealista, convinta che il “cibarsi” di Arte, oltre ad allenare creatività ed immaginazione, sviluppi in ogni individuo il personale senso critico verso se stessi e verso il prossimo. Talvolta, si ha la sensazione che l’Italia sieda ancora sugli allori del passato, infischiandosene delle realtà “contemporanee” e senza minimamente preoccuparsi di proiettare lo sguardo verso il futuro. Purtroppo è comodo contare ed adagiarsi sulle nostre immense risorse artistiche ereditate dal passato (peraltro non sempre rispettate e valorizzate). Il nostro sistema dell’Arte, viziato da giochi di potere, vive ora un profondo isolamento: questo a discapito degli artisti e di chi come Noi crede nel valore educativo e sociale dell’Arte. Ci vuole equilibrio: se da un lato promuovere e valorizzare le straordinarie risorse storico-artistiche dei nostri territori è cosa buona e giusta, dall’altro bisogna anche saper sviluppare logiche innovative con l’utilizzo di competenze contemporanee lontane da speculazione e sfruttamento. Le manifestazioni di un pensiero egoico possono muovere passi su sentieri di bene comune. Una fantasia solitaria talvolta può cambiare milioni di realtà.
© Annarita Borrelli