Elvio Chiricozzi
Pittore
Molti hanno parlato e scritto di te definendoti artisticamente; tu come ti definiresti?
Un uomo che desidera vivere del proprio lavoro.
Nel tuo atto pittorico si percepisce l’immersione in un’atmosfera particolare e di conseguenza coinvolgente, raccontaci i retroscena di questo stato sognante …
Quello che so è che non ho mai avuto terra sotto i piedi ma non posso fare a meno del suo odore.
Ma se ognuno dormiva il treno ed io,
demoni affettuosi alla deriva,
vegliavano su di lui. L'alba richiama
gli angeli sonnacchiosi. Basse e lente
cavalcate di nebbie: la pianura
etrusca. Con un piglio leggero la sua guancia
ricerca ora una luce e vi si accosta.
Si fila verso il giorno se la terra
appare lentamente. Ed egli parla.... O numi,
egli viene quaggiù per lavorare.
( 1 )
La tua proposizione artistica a volte sembra invadere lo spazio in un gioco di dimensioni e sospensioni, parlacene …
Non ho mai pensato di invadere lo spazio.
Se mi chiedo di che colore è l’aria, arrivo alla conclusione che essa è colorata, non solo da tutto ciò che ci circonda, ma anche dalle sensazioni che tutte le cose intorno provocano in noi e dalle'esperienza che noi abbiamo di esse.
La reazione che ho, rispetto a questo sentire, mi porta a creare spazi dove non vi sia dentro se non quello che è indispensabile, delle volte fatti di vuoti e sottrazioni, delle volte colmi e densi.
Nel tuo lavoro si evince una ricerca sul colore; raccontaci le sue evoluzioni e le motivazioni sottostanti.
Il colore è semplicemente un bisogno, ancor meglio una necessità per me e non una ricerca.
Nella necessita si agisce e se eventualmente può esserci ricerca in essa è protesa unicamente a soddisfarla.
Delle volte mi piace sentirmi dentro il colore, così la necessità del giallo è essere giallo.
Tra le tue proposizioni, quali sono stati i lavori che ti hanno dato maggiori soddisfazioni?
Credo che tutti noi si è sempre legati all'ultimo lavoro che si sta facendo, così come il regista è legato all'ultimo film o il poeta all'ultima poesia ecc....
Non voglio dare titoli o fare nomi, in fin dei conti Credo che le migliori soddisfazioni siano legate agli incontri causati da essi e per essi.
Nella tua carriera hai sviluppato diverse ricerche, qual è la chiave che ti porta a scegliere una strada da esplorare?
Come ho detto prima, se mai c'è ricerca nel mio fare, essa è protesa unicamente a soddisfare un bisogno, una necessità: Il desiderio di entrare tutto intero, dentro una passione, dentro un’intensità che mi colga e mi colmi di se, che mi faccia vibrare e vivere.
Non so quale sia il punto dove il dolce finisce e inizia il salato, ma è proprio li in quella foce dove le cose si mischiano che si avvertono sapori e odori prima ancora che gli occhi vedano.
E comunque è l'incontro e la possibilità del fare che crea il lavoro e di conseguenza la strada.
Due o tre volte ti amai senza conoscere
il tuo volto o il tuo nome.
In una voce, in una fiamma informe
così talora ci percuote un angelo
per essere adorato.
Persino quando giunsi dov'eri, uno spendente
un adorabile nulla io vidi.
Ma poiché la mia anima, che ha per figlio l'amore,
prende membra di carne o non può nulla,
l'amore non dev'esser più sottile
della madre, ma anch'egli prender corpo:
e allora quel che eri e chi eri io chiedo
all'amore di chiedere; ed ora gli consento
di assumere il tuo corpo e far dimora
nel tuo labbro, nell'occhio e nella fronte......
( 2 )
Hai avvicinato la tua arte alla poesia, parlaci di questa esperienza. Quanto può essere importante l’arte per la poesia e la poesia per l’arte?
Sarebbe come parlare dell'esperienza del respirare, o quanto esso sia importante per vivere.
Quali storie ha raccontato la tua arte e quali altre storie racconterà?
Mi viene da dire Storie Semplici, ma tutto e sempre molto relativo.
Natura risvegliata
scatena tutte le forme apprese in sogno.
Ecco la gemma. Ecco la foglia.
Ecco un volo perfetto di ala.
Ecco un canto esperto d'uccello.
Ben istruita ogni creatura
fa la sua parte di fidanzata.
S'ingravida e si espande.
Ripete l'avventura del venire alla luce
la traversata grande - fino alla scomparsa.
( 3 )
Quale credi sia il ruolo dell’artista contemporaneo?
Continuare a creare opere d'arte.
( 1 ) Sandro Penna
( 2 ) John Donne
( 3 ) Mariangela Gualtieri
© Annarita Borrelli