Fotografie di Giordano Cianfaglione
Il 4 ed il 5 Settembre Largo di Pietralata a Roma ha accolto le atmosfere futuristiche ed apparentemente discordanti delle opere audiovisive presentate al nuovo festival SHAMANS OF DIGITAL ERA, interamente dedicato ad alcune delle più intense esperienze di sperimentazione nel campo delle ricerche musicali/sonore in sinergia con quelle nel contesto delle arti audiovisive (videoarte, video-scenografie, video-installazioni), organizzato dall’associazione IMPULSI Onlus, da C.A.R.M.A. (Centro d'Arti e Ricerche Multimediali Applicate), con la direzione artistica di Lino Strangis. La prima riflessione ricade sul senso nel nome di questo festival battezzato da dieci selezionati artisti in mostra, dieci sciamani dell’era dell’arte digitale, dieci tra i migliori medicamenti tecno/naturali con le mani nelle trame digitali dell’avanguardia, dieci filosofie e dieci tecniche … un confronto a stretto giro tra maestri: Alessandro Amaducci, Valeria Del Vacchio, Igor Imhoff, Ivan Gasbarrini, Igor Krasik, Francesco Lettieri, Artem Ludiankov, Lino Strangis, Tian Xiaolei, Zhou Yi. Ogni artista sciamano probabilmente, prima o poi, sente il bisogno di ritornare all'antico pulsante di un territorio e di un luogo, in questo caso rosseggiante di vecchie storie violente, poi trasformatosi in un anfiteatro d’architettura contemporanea … un luogo che sa “abbracciare”. Largo Pietralata raccoglie esigenze di spiritualità e di storia, e poi diventa il catalizzatore del bisogno impellente espresso dagli artisti partecipanti: la necessità di ritrovare un rinnovamento dello spirito, anche dinanzi al freddo materico del proprio mondo digitale. Gli artisti sciamani evocano e lanciano lampi per colpire più bersagli, sperimentano effetti, suoni, composizioni … rincorrono e bloccano il tempo e le sue “velocità” … sanno attaccare il dolore. Maghi, sacerdoti, guaritori e veggenti … SHAMANS OF DIGITAL ERA debutta interpretando i ruoli senza mai lasciarsi ridurre a nessuno di essi in particolare. Che sia il rituale … che sia oltre … che sia dentro di noi, la ricerca artistica dei dieci partecipanti è un richiamo all’essenzialità dello spirito, come al ritorno alle radici profonde di una storia cruenta. L'intero allestimento è stato concepito come uno scenario in cui accogliere le performance di quattro progetti di ricerca musicale, sonora ed intermediale selezionati tra cui l’ipnotico E.T.E.R.E. Project in cui quasi appare di vivere il plasmarsi della trasformazione dell’universo, come di noi stessi, secondo la logica delle cosiddette “mondificazioni” di Lino Strangis e MY CAT IS AN ALIEN, audio art profondamente sperimentale, una traccia che immobilizza sul filo di una vera e propria “linea invisibile”, senza dimenticare le opere di ACRE e ANGELINA YERSHOVA. Ricerca linguistica nel campo della musica elettronica e digitale e/o dell'improvvisazione libera, “impatto sensoriale” dello spettacolo sul pubblico, un’accurata ed estremamente selezionata proposizione artistica all’interno di un complesso “scorcio degli attuali filoni della nuova scena indipendente della performance sonora e audiovisiva romana” , tali sono le principali linee guida definite nel corso di questo primo passo che ci auguriamo possa diventare un appuntamento annuale di rilievo, capace di dare ossigeno ad una tipologia di arte che esorcizza le incertezze del futuro e dello sviluppo tecnologico su cui si fonda, attraverso un processo di introiezione e successiva espansione spirituale.
di Annarita Borrelli
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