Eleonora Manca (video artist/performer) ad Estrazione/Astrazione
Laureatasi con una tesi sulle Avanguardie russe, Eleonora Manca (Lucca, 1978) è un'artista visiva, fotografa, videoartista e videoperformer che utilizza vari media (principalmente fotografia e video) portando avanti una ricerca sulla metamorfosi e la memoria del corpo. Dopo una formazione in Storia dell’Arte presso Lettere Moderne a Pisa, si specializza in Teatro e Arti della Scena presso Scienze della Formazione indirizzo DAMS a Torino. É stata “artista del mese” per il centro IGAV di Torino (marzo 2015), l'opera video Skia è entrata a far parte dell'Esposizione Permanente dell'IGAV presso la Castiglia di Saluzzo (Cn), Il video Reverse Metamorphosis è stato vincitore de Magmart IX edition, a cura di Enrico Tomaselli, lo stesso video è parte della collezione permanente del Cam-Casoria Contemporary Art Museum, molta della sua produzione video fa parte di C.A.R.M.A (Centro d'Arti e Ricerche Multimediali Applicate di Roma), una produzione fotografica è stata acquisita dall'Archivio Italiano dell'autoritratto fotografico (MUSINF di Senigallia, a cura di Carlo Emanuele Bugatti e Giorgio Bonomi), è presente nella sezione Gold del catalogo “Fotografi italiani 2015”, è parte del TPA (Torino Performance Art), è tra gli artisti di VisualContainer. Ha esposto in numerose collettive e personali in Italia e all'estero. Tra le principali: HI-DANCE FESTIVAL (Roma, a cura di Francesca Fini), MEDIA ART FESTIVAL (Roma), Ca' Foscari Short Film Festival (Venezia), IVAHM, Festival Internacional de Videoarte (Madrid), Pesaro Film Festival, Molisecinema, Berlin International Directors Lounge (Berlino), VIDEOFORMES (Clermont-Ferrand), TO_SH-Dialoghi d'arte (Torino, Shanghai, a cura di Alessandro Demma, Wei Shaonong e Yin Rong), AAVE (Helsinki, a cura di Antonello Matarazzo), Chrysalis Room (Solo Show), presso Paolo Tonin Arte Contemporanea, Transborda-International Expanded Cinema e Video Art Screening (Portogallo, a cura di Alberto Guerreiro), Contemporary Art Ruhr (Essen), Bienal del Fin del Mundo 4 (Argentina, Cile, a cura di Alessandro Demma), Gasteig Open Video (Monaco), The Waiting Room, con Alessandro Amaducci, presso Paolo Tonin Arte Contemporanea, Behind The Cage (Lecce, a cura di Cecilia Leucci e Katia Olivieri), SKINcodes, Paraphotò (a cura del Centro Visual), NERO, Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, (Milano, a cura di Emanuele Beluffi), Il corpo solitario. L'autoscatto nella fotografia contemporanea, (Torino, a cura di Giorgio Bonomi), Fonlad Festival (Portogallo, a cura di José Vieira), FIVA-Festival Internacional de Videoarte (Argentina), Madatac (Madrid), METAMOR(pH) (Solo Show, a cura di Francesca Canfora), Caves of Mind (a cura di Carla Palazzo e Isabella Spicuglia), Over the Real (a cura di Maurizio Marco Tozzi), META-CINEMA (a cura di Piero Deggiovanni), InShadow (Lisbona, a cura di Ana Rita Barata e Pedro Sena Nunes per VOARTE). Others Identity (Genova, a cura di Francesco Arena), Media Art Festival (MAXXI, Roma, a cura di Valentino Catricalà). Vive e lavora a Torino.
Poetica:
Il corpo (scevro da ogni segno autoreferenziale) diviene cifra di tutti i corpi, esplorandosi si archetipizza dimenticando la propria soggettività; rivendica l'umiliazione estrema di essere segregati in un corpo unico e sessuato e al contempo la nostra natura di essere fragili tanto nella carne quanto nello spirito. Il corpo in ogni sua metamorfosi, nell'accettazione del dolore che ogni muta esige, richiede; prendendo coscienza del tempo e dello spazio necessari a “cambiar pelle”, a dare avvio agli inevitabili mutamenti dovuti alla benedizione d'ogni cicatrice. Il pensiero comunica con il corpo e scrive su di esso le proprie emozioni recuperando incessantemente i contenuti della memoria. Ogni corpo è memoria ed essa si stratifica a tal punto che ogni nostro atto è inevitabilmente legato ai ricordi che il pensiero cosciente tende ad annullare, ma che sostano inattaccabili nel corpo. Laddove la mente opera secondo azioni di conoscenza e di rimozione, il corpo non dimentica nulla e mantiene nelle proprie cellule ogni avvenimento, ogni pensiero, ogni sguardo, ogni parola. L’idioma del corpo è dunque l’inesplicabile linguaggio della memoria. (Eleonora Manca)