Ho conosciuto Laura Zeni e forse la primissima cosa che mi ha chiesto è stata proprio quella di scegliere uno dei suoi ritratti interiori per iniziare a scoprirci…
Omini come fossero il DNA della sua anima e delle sue opere, come lettere a comporre una poesia di vita e di colore.Laura Zeni parla di misteri, miracoli e meraviglie con le avventure del suo personaggio Will, riportando grandi e piccini ad apprezzare il bello e l’importanza della semplicità insita in ognuno di noi, ma troppo spesso dimenticata o soffocata dalla società.
Profili come contenitori di emozioni, di esperienze, pensieri, essenze della vita. Icone di un modo di comunicare di altri tempi, ove non ha importanza la velocità, bensì la capacità di dialogare senza parole, talvolta senza nemmeno sguardi o gesti, ma solo grazie all’intensità del pensiero che, in quanto energia, non conosce limiti, distanze, confini.
I profili di Laura Zeni delimitano, rendendoceli visibili e amplificano al contempo, gli spazi, i dentro ed il fuori, come a voler rendere trasparente il nostro essere al punto da permettere a chiunque di metterci dentro qualcosa, di leggere come e ciò che vuole.Specchi dell’essere della maggior parte degli individui della società attuale, vuota per volere dei media, del modo di comunicare… in realtà ognuno di noi spesso si sente perso dentro questo nuovo mondo ove crediamo di conoscere tutto e tutti e gli altri conoscono noi ed i nostri pensieri forse ancora prima di averli elaborati…Ed ecco che i pieni diventano vuoti e un corpo svuotato del suo essere viene oltraggiosamente riempito di pensieri ed immagini altrui con l’ignorante convinzione della conoscenza.E, invece, il mondo dovrebbe girare al contrario o, meglio, tornare a ruotare nel senso giusto. Allora rileggeremmo i profili della Zeni con il loro giusto nome, quello di Profili Interiori, dentro cui ognuno di noi è egoisticamente e giustamente nascosto… quell’essenza di ogni singolo che nessuno può rubare e mettere a nudo, in piazza, ma che è ben radicata nella nostra mente, nel nostro cuore, in ogni singola cellula… ed è così leggera non perché inesistente o inconsistente, ma perché forte e spirituale.
I profili scultorei della Zeni ci suggeriscono che ciò che è positivo e negativo non esiste se non per la somma di entrambi, perché non sempre più e meno si annullano, ma si possono anche unire perché noi siamo anche contrapposizioni, incoerenze senza le quali non saremmo veri.Ed è proprio nei vuoti delle sue sculture così eleganti e leggere che ritroviamo l’anima, quel complesso di energie che l’uomo non è ancora in grado di rendere visibile con semplici tratti, ma che può solo delineare di profilo appunto. Perché l’anima, a differenza della materia seppur perfetta, è intangibile ed immortale.
I tratti sono come asessuati e privi di razza o religione, in continua mutazione e completamento spirituale. Zeni genera Cyclical Event, ove l’anima dell’intera umanità, forte e consapevole, continua a rinnovarsi, a rileggersi, a ruotare su sé stessa, intorno alla gente, nella natura, nella quotidianità circolare che, per quanto latitudinalmente e longitudinalmente in posizioni diverse, in realtà nel profondo è comune ad ogni essere vivente.
Tutto ruota, i pensieri, i corpi, il nostro stesso mondo, in un equilibrio magico e perfetto anche quando sembra tutto alterato e complesso… ma i momenti di apparente perdita di quell’equilibrio sono fondamentali, talvolta essenziali per mantenere invece proprio questo equilibrio e renderlo durevole quanto la nostra vita, se non eterno. E più la testa gira, più ci obblighiamo a cercare dentro di noi, a comprendere nel profondo ogni istante della nostra anima gettata troppo spesso nella confusione di migliaia di altri corpi, di altri pensieri ed equilibri precari che non ci appartengono.
L’essenza di vita e di equilibrio è proprio la consapevolezza di essere in continuo movimento tra infinite anime umane, toccati dalla natura madre sovrana a cui non possiamo sottrarci e che non possiamo comandare a nostro piacimento, ma con cui è magia convivere. E così come mutano le stagioni, così l’Uomo deve elevarsi a qualcosa di superiore per sentirsi volare in equilibrio stabile proprio perché leggermente mutevole.
di Serena Mormino