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’77 una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren



’77 una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren.


Autore:

Tano D’Amico

Pablo Echaurren


Curatore:

Gabriele Agostini


Testi su catalogo:

Gabriele Agostini

Silvana Bonfili

Tano D’Amico

Pablo Echaurren

Diego Mormorio

Raffaella Perna

Kevin Repp

Claudia Salaris

Gianfranco Sanguinetti


Organizzatore:

Centro Sperimentale di Fotografia adams,

Via Biagio Pallai 12 00151 Roma Tel+39 (0) 6 5344428 - 3385785977 - 3332248279


Roma 23 settembre 2017 – 14 gennaio 2018

Museo Roma in Trastevere - Piazza S. Egidio 1/b

Inaugurazione: venerdì 22 settembre 2017 ore 19,00


La mostra indaga il rapporto tra arte, politica e ideologia e l’uso che i movimenti antagonisti del ’77 facevano delle strategie artistiche delle avanguardie del ‘900. Particolare attenzione sarà riservata alla sperimentazione artistica e culturale che diverrà, per la prima volta nella storia, pratica e linguaggio di massa. A tale proposito la mostra è costruita sulle opere di due figure, il fotografo Tano D’Amico e l’artista Pablo Echaurren. Tale scelta in ragione della storia personale, politica e artistica degli stessi, artefici nelle origini e nella diffusione delle pratiche artistiche e culturali all’interno del movimento del ’77. La mostra è un ritratto dell'umanità, dei fatti e degli eventi accaduti nell’anno 1977. La storia di una generazione e di un paese raccontata attraverso le immagini fotografiche di uno tra i maggiori fotografi italiani e le opere di un artista tra i più interessanti della scena contemporanea.

La mostra si compone di circa 200 opere e sarà corredata da apposita iniziativa editoriale.

Durante la mostra saranno proiettati filmati, sarà inoltre possibile consultare mediante postazione informatica la stampa e i quotidiani dell’epoca.

Durante lo svolgimento della manifestazione espositiva sono previsti tre seminari tematici con giornalisti, storici e protagonisti del “movimento.”



Biografia autore:


Tano D’Amico nato a Lipari il 29 luglio 1942, giornalista professionista e fotoreporter.

Tano D’Amico siciliano di nascita, si sposta a Roma nel 1967 nel clima della contestazione si accosta quasi per caso alla fotografia.

Inizia una lunga collaborazione con Lotta Continua e con Potere Operaio. I primi reportage sono dedicati al sud, in Sicilia e in Sardegna.

Ma viaggia anche all’estero per “Il mondo” va nell’lrlanda della l guerra civile, nella guerra dei colonelli in Grecia. Poi nella Spagna franchista, in Portogallo durante la rivoluzione dei garofani, più volte in Palestina.

Negli anni ottanta e novanta andrà in Somalia, Bosnia, Chiapas, Stati Uniti; protagonista di numerose mostre fotografiche, D’amico è autore di molti libri: "Con il cuore negli occhi” Palestina, Gli anni ribelli, Randagi, Espulsi, E’ il 77, Il Giubileo nero degli zingari, Di cosa sono fatti i ricordi…

Il suo sguardo si distingue subito da quello degli altri fotografi.

Non gli interessano i fatti di cronaca quanto piuttosto le ragioni che li producono.

Segue da vicino il movimento studentesco e operaio lungo tutto il suo percorso, attraversando per intero gli anni Settanta, con immagini che vanno – come dirà – “oltre il chichè della violenza”.

E’ vicino agli operai, ai minatori, alle femministe. Fotografa le carceri, le caserme, i manicomi. Lavora anche con gli zingari che cerca di raccontare più con immagini di gioia che con quelle della povertà e del dolore.

D’Amico è il fotografo dei senza potere, dei vinti, di cui riesce a cogliere la bellezza umana del disagio sociale. Le sue immagini cercano di restituire dignità a coloro cui la dignità è stata tolta.

Li rappresenta con complicità, simpatia, partecipazione, facendo del bianco e nero e dell’obiettivo 35 mm una precisa scelta stilistica.


Pablo Matta Echaurren (Roma, 22 gennaio 1951) è un pittore, fumettista e scrittore italiano.

Figlio del pittore surrealista cileno Roberto Matta, inizia a dipingere sotto la guida di Gianfranco Baruchello e Arturo Schwarz, suo primo gallerista. Dagli anni settanta espone i suoi quadri in Italia e all'estero. Negli anni ottanta e novanta realizza numerosi fumetti di avanguardia come Caffeina d'Europa (una delle prime graphic novel[1]), Majakovskij, Nivola vola, Futurismo contro, Vita disegnata di Dino Campana, Evola in Dada, Vita di Pound, Dada con le zecche.

La sua produzione si è sviluppata all'insegna della contaminazione fra generi, fra alto e basso, arte e arti applicate, secondo un approccio progettuale, manuale e mentale, tipico del laboratorio. Ne discende un'idea dell'artista come artefice e inventore a tutto campo (pittura, ceramica, illustrazione, fumetto, scrittura, video), indifferente agli steccati e alle gerarchie che solitamente tendono a comprimere la creatività.[2]

È l'autore del disegno della copertina del romanzo Porci con le ali e negli anni settanta ha disegnato copertine per altri romanzi, editi soprattutto dalla casa editrice di estrema sinistra Savelli. Nel 1977, con altri, ha dato vita a Oask?!, il foglio degli indiani metropolitani, e ad altre fanzine legate all'ala creativa del movimento. Ha collaborato, disegnando e scrivendo, con Lotta Continua e in seguito con le riviste Linus, Frigidaire, Tango, Comic Art, Alter Alter. Il suo stile è influenzato dal futurismo (dei cui libri è un collezionista). È anche autore di numerosi saggi, pamphlet polemici e romanzi.

Una sua antologica (Dagli anni settanta a oggi) si è tenuta al Chiostro del Bramante a Roma (2004), le opere più recenti sono state invece esposte in una personale presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma (2006) e nella mostra Pablo a Siena presso i Magazzini del Sale (2008). Nel 2009 il MIAAO (Museo Internazionale di Arti Applicate Oggi) di Torino ha celebrato il centenario del futurismo con una mostra incentrata sul suo lavoro.[3] Appassionato di bassi elettrici, nel 2009 ha esposto la sua collezione di strumenti d'epoca e tele ad essi ispirate all'Auditorium Parco della Musica nella mostra L'invenzione del basso.[4]

Nel 2010 a Palazzo Cipolla (ex Museo del Corso) la Fondazione Roma Museo, in occasione di oltre quarant'anni di lavoro, gli dedica la mostra antologica Crhomo Sapiens. Nello stesso anno l'artista dà vita, insieme alla moglie Claudia Salaris, alla Fondazione Echaurren Salaris. Nel 2011, al Macro di Roma, viene presentato il ciclo Baroque'n'Roll, una serie di edicole in ceramica dedicate alla sua passione per il basso elettrico. Lo stesso anno, presso il Mar di Ravenna, si ha la mostra Lasciare il segno con lavori a partire dai primi del 1969.

Nel 2013 l'esposizione Matta: Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clark, Pablo Echaurren vuole indagare sui legami e le parentele tra un padre e i suoi due figli artisti (a cura di Danilo Eccher, Fondazione Querini Stampalia, Venezia). Nel 2014 la serie di collage "Iconoclast" viene mostrata all'Estorick Collection di Londra. Nel 2014 il Beinecke Library (Yale University, USA) ha acquisito un ampio fondo di scritti e disegni di Pablo Echaurren legati alla sua esperienza controculturale negli anni settanta del Novecento. [5] Nel 2015 con la mostra Contropittura la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea approfondisce l'indagine sugli aspetti socio politici del lavoro di Pablo Echaurren. Nel 2016 il Cile per la prima volta gli rende omaggio con una retrospettiva al Museo Nacional de Bellas Artes di Santiago (curata da Inès Ortega-Màrquez) dal titolo Make Art Not Money.



CONTATTI E INDIRIZZI


Curatore del progetto

Gabriele Agostini

3332248279 – 06/53.44.428

e-mail: agostinigabriele@yahoo.it


Organizzatori:

Centro Sperimentale di Fotografia adams

Sedi: Via Biagio Pallai 12 – Via Giovanni Vestri 28 - 00151 Roma

Tel-fax 06/53.44.428 – infoline 338.57.85.977 -

e-mail: csfadams@tiscali.it

www.csfadams.it


Luogo espositivo

Museo di Roma in Trastevere

Piazza S. Egidio 1/b

00153 ROMA

Tel +39 065899359 +39 065816563

Fax +39 065884165


Dott.ssa SILVANA BONFILI

Direzione Museo di Roma in Trastevere Sovrintendenza ai Beni Culturali Roma Capitale

e-mail: silvana.bonfili@comune.roma.it

Tag:

Percorsi
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