Giuliano Sale, perché la pittura?
Non esiste un perché, come per la vita e la morte.
Nella tua pittura l’istinto è tutto?
No, non è tutto. Anche partendo da una spinta istintiva poi dedico molto tempo ad osservare e modificare l'idea iniziale fino a completamento dell'opera. Si cambia ogni minuto e così anche per la pittura.
Nella tua pittura sembra ci siano più “mancanze” come connotati della contemporaneità, qual è il tuo reale punto di vista?
Diciamo che mentre dipingo non penso al "fare contemporaneo" a tutti i costi. Le "mancanze" non sono altro che alleggerire il lavoro per togliere le cose non necessarie. Come quando fai un discorso pieno di parole inutili per spiegare solamente che vorresti un bicchiere d'acqua.
Diamo uno sguardo alla storia dell’arte … quali sono gli artisti che ti hanno ispirato di più e che continuano probabilmente a farlo? … e perché?
Dagli esordi ad oggi ho cambiato molti amori tra i "classici", ma dire ispirare non penso sia il termine giusto, soprattutto per il lavoro che porto avanti adesso non sento di prendere ispirazioni da artisti della storia dell'arte. In ogni caso se posso fare un nome è quello di Rembrandt. Non so perché, ma mi ha sempre affascinato e conservo ancora un amore per alcune delle sue opere.
Al di là dell’arte … da cosa trai ispirazione per la tua pittura?
Ma tutto, il cinema, la musica, le persone. Le persone vanno osservate bene, sono un vulcano di ispirazione.
Oggi si parla tanto di ricerca artistica, hai un’idea in merito?
No, questo termine non l’ho mai trovato adeguato, come il "perché" quando si parla di arte. Lo dico sempre che non sto cercando niente. Si vive e basta, l'arte ti segue.
Il tuo rapporto con curatori, galleristi e critici d’arte … raccontaci …
Niente di particolare, un rapporto "normale" di lavoro. Come per qualsiasi cosa o lavoro c'è con chi instauri un rapporto d'amicizia anche al di fuori del lavoro stesso e con chi tieni solo un rapporto lavorativo.
Cosa pensi dell’arte contemporanea oggi in Italia ed all'estero?
Ti dirò la verità, non mi preoccupo molto di ciò che accade al di fuori del mio studio. Chiaro, mi informo e sono aggiornato su cosa accade nel mondo dell’arte contemporanea, ma mi annoia stare sempre sul pezzo e informarmi di tutto. Ho già troppo a cui pensare a stare qua dentro.
Quale credi sia il ruolo dell’artista contemporaneo?
Ma nessun ruolo, non siamo supereroi che devono salvare il mondo. L'artista è come chiunque.
Se ti chiedessi di citare qualche tuo collega artista italiano vivente, quali nomi mi diresti, sia in senso positivo sia in senso negativo?
Che domandona ... Ma si, diciamo Silvia Argiolas e Alessandro Pessoli se proprio devo. Poi, come si dice, se non puoi parlare bene di una persona è meglio non parlarne.
Lo staff di ignorarte