Ludwig II di Baviera: il re pazzo. Un mito che si rinnova tra follia e grandezza, tra sogno e realtà, e costruisce castelli sempre più in alto, tra le aquile. O solo nella sua mente. Una storia di narcisismo, inquietudine, insoddisfazione e solitudine, ma soprattutto la storia di una visione delle cose, di un uomo nel mondo diverso dal mondo. Questa pièce si allontana dall'oggettività storica e propone una visione interna di Ludwig, portando fuori dal corpo del re il teatro magico delle sue visioni, materializzando l'inferno dei rapporti umani. Un grezzo simbolismo da ragazzi di oggi di una periferia metropolitana, Los Angeles, banlieue di Marsiglia o Quarto Oggiaro, che improvvisano rituali crudeli di sesso, di vita e di morte, per sfuggire alla noia. Quattro attori interpretano una dozzina di personaggi. Ludovico, capetto controverso di una microsocietà alla deriva, risponde anch’egli al carattere crudo della messinscena, una ricerca personale e artigianale fatta con quello che si ha a disposizione, perché una società ai margini utilizza ogni oggetto che ha, di recupero, riciclo, assemblato da materiale con funzioni originarie anche molto lontane. La scarsezza decorativa, se non dove si tratta della personale e significativa ricerca estetica di Ludovico, non impedisce la presenza di oggetti puramente simbolici, fondamentali alla creazione dei piccoli e grandi miti di una comunità. Questi oggetti saranno maneggiati, goduti e malmenati più che in una società borghese, e con un piglio per così dire tribale. Il metallo domina.
Da “La Provincia di Varese”, Linda Terziroli
CARO LUDWIG, IL TEATRO TI RENDE PAZZO
La storia del re rivive tra sogno e realtà
(... ) Ludovico II di Baviera, re dal 1864 al 1886, anno in cui fu dichiarato pazzo e deposto… fu lui a commissionare la costruzione di stravaganti castelli fiabeschi, e fu devoto mecenate del grande Richard Wagner. Il re dei castelli è protagonista di una favola tragica e inventata, in cui Ludwig diventa Ludovico e le glorie della sua biografie vengono stracciate, “… perché il teatro è crudele, e può glorificare falsificando”, spiega il regista e drammaturgo Vittorio Bizzi. Ludovico tenta di mettere in scena una propria opera ma l’impresa sfocia in un omicidio (…): da qui si dispiegano gli eventi di questa rivisitazione che scava dall’interno, nel luogo in cui nascono sogni e incubi, indagando un mito che in scena si rinnova “tra follia e grandezza, tra sogno e realtà” ( … ) Un’operazione teatrale interessante e innovativa, che porta alla ribalta un re a dir poco stravagante.
GIORNI DIPARI TEATRO
Giorni Dispari Teatro nasce nel 2002. E' costituita dalla sua fondatrice Serena Nardi, attrice, regista e drammaturga, e si avvale di volta in volta della collaborazione di attori e registi provenienti da esperienze formative e professionali diverse. L’associazione ha dato vita al progetto formativo" Scuola Teatro Nuovo”, che dal 2006 offre un’opportunità di espressione personale e sociale e fornisce gli strumenti propedeutici necessari a chi desidera avvicinarsi al teatro in termini seri e costruttivi: una scuola vissuta dunque come opportunità di crescita che ciascuno, secondo modi e tempi propri, potrà applicare in ogni ambito della vita.
Dal 2014 Giorni Dispari Teatro cura , insieme a Sarah Collu e Vittorio Bizzi, la direzione artistica della stagione Red Carpet, producendo e diffondendo spettacoli per ragazzi e adulti con lo scopo primario di mettere in luce le diverse sfaccettature dell’animo umano.
Date e orari:
da giovedì 2 a martedì 7 novembre 2017
domenica ore 16.00, giorni feriali e sabato ore 21.00
biglietti: interi 18 euro, ridotti 13 euro
Info biglietteria:
biglietteria@teatrolibero.it
telefono: 02.8323126
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