Dove sono le profondità psicologiche della Madame Bovary di Flaubert? Tutto si riduce ad una donna nullafacente e pigra, abituata a godersi i soldi del medico (di provincia) che si ritrova per marito. Non ha bisogno di lavorare, di tenere la casa in ordine, di sfamarsi né di tenersi impegnata in qualsivoglia attività perché ha una capace governante. Un uomo tuttofare, omosessuale e con spiccato gusto femminile, che le tiene i conti delle spese, le fornisce preziosi consigli su come conquistare il cuore di un uomo, cerca di impicciarsi nei suoi affari e nella sua vita sentimentale e le è complice in misfatti e tradimenti. Emma B, dal 9 al 12 novembre al Teatro Pretolini di Roma, sdrammatizza uno dei drammi più famosi di sempre, lo prende, lo mastica e lo trasfigura in una commediola che fa ridere il giusto (non sempre di gusto). Enza Li Gioi, la sceneggiatrice, e il regista Fabio Luigi Lionello prendono il plot di Madame Bovary e ne fanno una "sarcastica trasposizione" ambientata ai giorni nostri. Emma è una media borghese che cerca di movimentare la ripetitività domestica inseguendo e bramando le attenzioni di omuncoli, afflitti da leggeri disturbi ed infatti conosciuti perché sotto le cure del marito. Emma, cucita sulla personalità della brava Eleonora Manara, non rientra nei canoni estetici di bellezza contemporanea, generosa nelle forme, un'ideale modella di Botero sensuale ed orgogliosissima del suo corpo di cui fa sfoggio alla prima occasione. Indossando completini scollati che mettono in mostra il seno prosperoso stuzzica la fantasia degli ospiti. L'effetto comico è dato dalle situazioni imbarazzanti o spiazzanti che si innescano nella routine della protagonista e dall'estrosità del domestico, sempre con la battuta pronta. In cerca costante di gossip e di novità. Emma non tiene un vero e proprio diario ma fa ampio uso di note vocali per memorizzare le impressioni e i pensieri che le balenano nella testa. La tecnologia prende il posto dei semplici supporti cartacei, una tabula rasa in continuo aggiornamento. Allo stesso modo il regista bipartisce la performance teatrale: alternando il continuum cronologico e lo svolgersi della trama con delle parentesi video che vorrebbero aggiungere un'interfaccia digitale alla presenza sulla scena dei corpi degli attori. Le riprese ci mostrano i retroscena della vita dei personaggi, gettando in pasto agli spettatori episodi legati alla privacy individuale. Così l'addio del primo amante di Emma viene giustificato con la sua natura di Casanova. Dopo aver lasciato Emma perché consapevole di non essere alla sua altezza, l'uomo si lancia subito alla ricerca di nuove esperienze sessuali. Emma non si dà tuttavia per vinta. Dopo una crisi di sconforto che la vede trascurarsi ed ingozzarsi di gelato scopre attraverso il marito e il domestico che la sua vecchia fiamma è di nuovo in città. Subito rinsavisce dal suo stato di depressione e si getta alla conquista dell'uomo che, da parte sua, ne approfitta per uscire dalla monotonia della sua relazione di convenienza e per godere in rapporto parassitario delle possibilità economiche di Emma e del marito. Ormai piena di debiti per le raffinatezze concessasi fuori dal budget del marito, un salatissimo conto da saldare con il tassista per le gite romantiche fuori porta e gli stipendi in arretrato da pagare al domestico, Emma è nei guai fino al collo. Invece di suicidarsi seguendo le orme dell'eroina ottocentesca Emma decide di abdicare dai vincoli familiari, dai doveri morali e sociali, dai legami passati. Cambia vita e basta. Non si sa che farà né come se la caverà ma non importa, o dovrebbe? L'importante è che lo show vada avanti e l'inverosimiglianza resta legittimata dal registro fittizio del palcoscenico.
di Giorgia Basili
INFO Emma B. al Teatro Petrolini EMMA B. Di: Enza Li Gioi Regia: Fabio Luigi Lionello Con: Eleonora Manara, Daniele Sirotti, Sandro Calabrese, Davide Soldani, Marco Martino Musica composta ed eseguita da: Adriano Dragotta Art director: Carlotta Bolognini