Musica – Gloria Trapani
Partiamo dal percorso musicale: come è nato questo tuo progetto da leader e parlaci anche della nascita del disco Life is there and Everywhere…
Questo progetto è frutto di una grande passione e del grande desiderio di raccontare e raccontarmi attraverso la musica. Ho iniziato a dedicarmi alla scrittura, parallelamente alla mia principale attività di cantante, circa una quindicina di anni fa ma solo nel 2011 questo desiderio si è concretizzato quando Alessandro Del Signore, Luigi Di Chiappari e Mattia Di Cretico hanno accolto questo mio desiderio e con loro è iniziato questo bellissimo percorso.
Come ti dicevo la scrittura nasce sempre per me dalla volontà di raccontare qualcosa e questo disco in particolare nasce dalla necessità di condividere uno dei più bei messaggi che mio padre mi ha trasmesso, il valore della vita, l'importanza di imparare a viverne ogni aspetto con dignità e coraggio; e così ho scritto e raccolto 10 canzoni, per me le più significative che potessero rappresentare ciò che volevo esprimere, sia musicalmente che umanamente e con i musicisti abbiamo iniziato a lavorarci.
Quali sono le differenze rispetto al tuo precedente lavoro Rough Diamond?
Nel disco precedente la formazione era quella classica del quartetto jazz, voce, piano, contrabbasso e batteria, con il contributo di due grandi ospiti, Aldo Bassi alla tromba e Davide Di Pasquale al trombone; infatti il disco porta proprio il nome del Quartetto. Abbiamo lavorato dandogli un'impronta molto live e lasciando molto spazio alle improvvisazioni, tipico dei dischi Jazz. Da allora in poi abbiamo avuto la grande fortuna di suonare tanto insieme, e non solo per questo progetto, ma anche per progetti paralleli, e questo ci ha aiutato tanto a trovare una bella sintonia e soprattutto a consolidare la sinergia tra le nostre attitudini diverse. La cosa bella è stata scoprire negli anni la volontà di creare musica insieme condividendo una progettualità e questo ci ha portato ad una naturale e necessaria evoluzione. Avevo l'esigenza di realizzare una musica che ci rappresentasse realmente, in cui potermi rispecchiare al cento per cento e in cui potessero rispecchiarsi anche i musicisti che collaboravano al progetto, mettendo a frutto anche il loro talento creativo
E così è nato questo disco dove ognuno di noi fa ciò che è necessario alla musica e allo stesso tempo è parte fondamentale del discorso sonoro. Per la prima volta oltre che cantare ho suonato la chitarra il piano e il rodhes ed è stata per me un'esperienza bellissima e anche un passo molto importante; Luigi oltre a suonare il piano e il rodhes ha registrato alcune chitarre, l'organo, Alessandro ha suonato il basso, il contrabbasso e tante linee di arco che hanno dato tanto carattere ai brani, Mattia oltre alla batteria ha sperimentato percussioni e oggetti come catene, unghie di pecora, scope che dessero un tocco originale alla ritmica...insomma nessuno di noi si è risparmiato.
Un disco elegante tra jazz e cantautorato: vuoi descriverlo ai nostri lettori?
Musicalmente parlando è' un disco di canzoni (fatta eccezione per una traccia, Danza) ma che mantiene volutamente una sonorità molto unplagged, nonostante la presenza di una strumentazione ricca, tante sovraincisioni di voci, chitarre, archi, fiati ...alcune canzoni hanno un sound Jazz, altre Nu soul, altre più folk, che rappresentano un po' il mio bagaglio sonoro.
Parlaci adesso dei tuoi gusti musicali. Quali sono stati gli artisti importanti che ti hanno lasciato un bagaglio importante e anche quelli che ti piacciono di più?
Come ti accennavo anche prima le ispirazioni maggiori musicalmente parlando, provengono dal mondo del Jazz, del Nu Soul e del folk. Quando ero bambina ho scoperto grazie a mio zio la musica brasiliana di compositori e cantautori come Jobim, Caetano Veloso; sono cresciuta ascoltando da adolescente Erika Badu, Laurin Hill per poi scoprire il mondo del Jazz, Nina Simone, Billie Holiday, Miles Davis,..il Jazz è stata anche una parte importante del mio percorso di studi in Conservatorio, dandomi la possibilità di ricevere tanti stimoli anche dai compositori, ma credo che la più grande fonte di ispirazione, soprattutto per la scrittura sia stata per me Joni Mitchell. In questi ultimi anni ho ascoltato dei nuovi artisti molto interessanti, in particolare alcune cantautrici come Laura Mvula, Lianne La Havas, Nai Palm, dalla forte personalità e originalità. Sono anche una grande appassionata di musica italiana, dei grandi cantautori, come Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè e Pino Daniele per citarne un paio, grandissimi musicisti che hanno saputo davvero trovare una sintesi musicale perfetta, attraverso una propria e unica poetica. Scusami volevo evitare di farti la lista ma c'è davvero tanta musica bella e non mi pongo limiti, mi piace la musica che è talmente bella che ti prende dalla pancia, ti emoziona e non riesci a farne a meno
Parliamo del futuro: cosa ti aspetti da questo disco e dove potremmo vederti con i prossimi concerti?
Mi aspetto tante cose belle da questo disco, fino ad ora abbiamo già raccolto bellissime soddisfazioni a partire dalla presentazione che abbiamo fatto all'Auditorium Parco della Musica e stiamo lavorando ai prossimi concerti per l'estate e per il prossimo autunno. Spero davvero di poter portare questo progetto a più persone possibili. Questa estate sarò impegnata in tanti bei concerti anche con altri progetti e basta seguire il mio profilo facebook Gloria Trapani, o la mia pagina per essere sempre aggiornati su tutti i concerti.
Lo staff di ignorarte