Il 5 e 13 dicembre gli spazi espositivi del Museo del Presente di Rende ospiteranno le due personali, rispettivamente di Pierpaolo Miccolis e Salvatore Cammilleri, entrambe a cura del critico d’arte e curatore Roberto Sottile. Due appuntamenti che chiudono la programmazione 2019 ma segnano l’inizio di una serie di appuntamenti artistici che vedranno per tutto il 2020 il Museo del Presente al centro di importanti progetti artistici e culturali. Ne abbiamo parlato con il curatore e responsabile artistico del museo Roberto Sottile.
Le due mostre di Pierpaolo Miccolis e Salvatore Cammilleri chiuderanno la programmazione 2019. Quindi possiamo parlare di tempi di bilanci. Soddisfatto? Che programmazione è stata questa che sta per concludersi?
Il 2019 ha segnato importanti momenti artistici e culturali per la città di Rende, frutto di un lavoro costante e attento dell’assessorato alla cultura diretto dalla Prof.ssa Marta Petrusewicz. Fare bilanci dei mesi trascorsi significa sicuramente dimenticare qualcosa, perché le nostre strutture sono state al centro di tanti appuntamenti. La città di Rende ha delle energie positive e propositive, che sono riuscite ad esprimersi. Questa vivacità artistica e culturale è andata anche oltre, perché la cultura non ha barriere e confini. Quindi posso affermare che questo 2019 è sicuramente stato ed è un anno importante per le tante attività che abbiamo realizzato e ospitato.
Qualche esempio?
Gli esempi sono davvero molteplici, dalle iniziative presso il Museo d’Arte Contemporanea Bilotti con l’importante donazione de Angelis, alla sezione dedicata agli abiti d’arte con importanti protagonisti dell’arte contemporanea, alle attività del Museo Civico con incontri e presentazioni di libri, momenti culturali importanti, alla programmazione del cinema Santa Chiara sempre nel borgo antico, con rassegne dedicate ad autori di rilievo del mondo del cinema, per arrivare al Museo del Presente che in questo 2019 è stato il cuore delle nostre attività con Geni Comuni che ha visto il coinvolgimento di oltre settanta artisti provenienti da tutto il territorio nazionale, la mostra fotografica di Giulia Fresca, la personale di pittura di Emilio Servolino, {movimentomilc} con una rassegna dedicata al cinema sperimentale di loro produzione e tanti altri appuntamenti che hanno confermato la centralità del Museo del Presente come luogo capace non solo di accogliere idee ma anche dove le idee nascono e crescono.
Abbiamo detto all’inizio che questo 2019 si concluderà con le due personali negli spazi espositivi del Museo del Presente degli artisti Pierpaolo Miccolis e Salvatore Cammilleri…
Due appuntamenti importanti che chiudono la nostra programmazione e nello stesso tempo segnano l’inizio di una stagione di importanti appuntamenti. Sono molto soddisfatto essere riuscito a portare al Museo del Presente due artisti così differenti come produzione ma nello stesso tempo capaci di affermare la varietà e la complessità della ricerca artistica contemporanea. Le due mostre ci accompagneranno per tutto il mese di dicembre e sono sicuro che il pubblico saprà apprezzare molto.
Entriamo nel vivo di questi appuntamenti. Il 5 dicembre Cartam di Pierpaolo Miccolis, cosi ci anticipi?
Quello che vedremo è un percorso molto originale, costruito con attenzione e dedizione. Un progetto inedito, che l’artista ha realizzato e pensato di presentare nel nostro museo. Sono doppiamente soddisfatto perché con Pierpaolo Miccolis ritorna protagonista al Museo del Presente la pittura nelle tecniche dell’acquarello, dell’olio e pastello ma anche il supporto nel caso specifico la carta.
Che mostra sarà, cosa ci aspetta?
Sarà un viaggio nelle idee e nella creatività dell’artista. Un momento di riflessione che ci spingerà ad osservare da molto vicino il legame tra la forza e la fragilità della natura, l’inquietudine e la dignità dell’uomo e il ruolo della magia, come “atto” come momento propiziatorio. Una mostra che ci fa riflettere, ma che pone anche l’attenzione su una capacità tecnica di esecuzione artistica molto raffinata.
Il 13 dicembre invece sarà la volta di Hovo Sapiens di Salvatore Cammilleri…
Una mostra “pop” spiazzante per certi aspetti e nello stesso tempo in perfetta linea con l’idea che ho in mente di contemporaneità. Il progetto di Salvatore è davvero un progetto brillante per la capacità di trattare delle tematiche spesso difficili che l’arte contemporanea invece di alleggerire sovraccarica di strutture, riuscendo ad allontanare lo spettatore. L’uomo in questo percorso è al centro con la sua coscienza e la sua esistenza, e Salvatore con la sua creatività ci fa sorridere e pensare.
L’uovo che si sostituisce all’uomo. Una mostra che diventa una provocazione?
Una mostra direi che diventa una concreta azione. L’artista non insegue il pathos del momento, ma vuole realmente riuscire ad arrestare la corsa frenetica della nostra società. Ecco allora l’uovo che diventa metafora di una società ormai globalizzata e contaminata capace di evolversi, di conservare quegli anticorpi primordiali. Salvatore Cammilleri è molto bravo a cogliere questa trasformazione e con la sua ironia, la sua creatività ci propone questo universo parallelo alla scoperta e all’incontro con il pensiero e l’identità negata capace però ancora di sognare e trasmettere conoscenza.
Lo staff di ignorarte