Un albero vivo per uno morto (II atto)
Cinzia Colombo
Intervento nell’ambito del progetto connessioni
MESIA SPACE – Largo Mesia, 3 – Roma
1 settembre 2020 – 30 settembre 2020
Lunedì – Sabato ore 11.00 – 13.00 / 15.00 - 20.00
Durante il periodo espositivo l’artista effettuerà estemporanee azioni di trasformazione dell’opera
Vecchi fantasmi possono ridestarsi quando un passato viene sotterrato impropriamente. I fantasmi che si creano per la morte reale di una persona cara o da vissuti significativi spezzati possono continuare a risuonare dentro, creando ombre e ostacoli tanto potenti da essere delle vere zavorre per la vita, in tutti i sensi. I fantasmi se liberati trovano riposo come antenati e permettono di ritrovare le radici infantili dell'esperienza, ridando alla fantasia il ruolo di sorgente di vitalità e significato.
Un albero di Pino morto invade lo spazio, ha compiuto già i 15 anni di età perché nella chioma è nascosta la parte femminile dell’albero, una pigna in miniatura non ancora completamente formata, che lo abita. Sulla scala di corda si arrampica un bianco spiritello bambina - la Pina - porta sulle spalle una gerla vuota…
Il progetto di questa ricerca si è articolato nelle seguenti esposizioni:
- naturalmente 'Pina' - Galleria Cortese Lisanti, Roma 2017; - sviluppo di un corpo corteccia - Casa Galleria di Tina Parotti, Milano 2011; - il Pino e la Pina vivono sullo stesso albero - Open House, Roma 2015; - Pini senza Pine - Open House, Roma 2016; - La Pina – installazione, ME.SIA S.PACE Arte Contemporanea, Roma 2016; - di notte “la Pina” non si vede, di giorno nessuno la conosce - Temple University, Roma 2018; - al di qua e al di là del giardino la natura dissemina - Studio Campo Boario, Roma 2018; - o quante belle figlie Madama Dorè... son belle e me le tengo... - Casa Studio Sachen, Roma 2019; - un albero vivo per uno morto… (I atto) - Fattoria di Fiorano, Roma 2019.
Un libro, “madre terra d'ombra bruciata”, raccoglie il percorso in cui le opere di tutto questo progetto hanno preso forma, mettendo insieme anche quegli elementi che rimarranno solo come segno tracciato. Dai frammenti delle cortecce di albero di Pino assemblati e sviluppati in sculture, ai 'corpi corteccia' da indossare e coccolare, al costruire un habitat nel quale si scopre che il Pino è abitato anche dal suo Altro la 'Pina' svelandone quindi l'esistenza nascosta, a quei 'Pini senza Pine' in cui una serie di bianchi spiritelli bambine si muovono tra giovani alberi che non hanno ancora sviluppato la parte femminile, per continuare portando in scena la forza vitale che nasce nelle prime relazioni importanti tra la madre e la sua bambina. La vita che attraverso nuove sorprendenti connessioni crea forme impreviste nonostante la morte.
Immagini che si ordinano lungo il cammino non solo in senso cronologico ma anche toccando la dimensione temporale del kairos, dell'esperienza soggettiva che si vive ed ha significato nel momento presente. Le piante inserite nelle opere, materia vivente vegetale, hanno uno sviluppo incerto e necessitano di un continuo impegno. Il tema della 'cura' attraversa i lavori come presupposto per il processo creativo.
Cinzia Colombo vive e lavora a Roma. Ha realizzato progetti espositivi personali presentati principalmente in spazi non convenzionali nella città di Roma tra cui: 'to be or not, TUBI, tu mi turbi' - 2002; 'L'Ama' - 2004; 'Campo di Cicoria' - 2007; 'TAGLIO DEL BOSCO' - 2013. Tra il 2015 e il 2016 a seguito di numerosi incontri e delle conseguenti collettive 'Ante Operam' e 'Post Operam' - presentate nell'ambito di Open House - ha fondato, insieme ad Alessandro Riva e con la collaborazione di altre artiste/i, lo spazio di ME.SIA S.PACE.