Musica - AB quartet
Ci raccontate brevemente la storia degli AB quartet?
A.B.Quartet nasce nel 2009 come progetto di sperimentazione. Dopo un primo periodo con formazioni ogni volta differenti che si avvicendavano intorno al leader e pianista Antonio Bonazzo, nel 2015 il quartetto ha raggiunto la lineup attuale con Francesco Chiapperini (clarinetto & clarinetto basso), Cristiano Da Ros (contrabbasso) e Fabrizio Carriero (batteria & percussioni), tutti interessanti musicisti del panorama jazz underground milanese. Il progetto ABQ ha riscosso consensi in diverse situazioni concertistiche principalmente in Italia e Svizzera e si è evoluto perfezionando il suo sound unico fino al lancio del primo album in studio "OUTSIDING", registrato in studio nel luglio 2016. Nel 2020, è uscito il secondo album “I bemolli sono blu” ispirato alla musica di Debussy ( TRJ Records).
Come definireste il vostro sound e da cosa o da chi trae ispirazione?
Il nostro sound è piuttosto difficile da definire e situare in una categoria musicale specifica, è una musica in cui gli echi di stili musicali differenti si mischiano. Il risultato, la cui facilità di ascolto nasconde una difficoltà esecutiva non comune, si riassume in un impasto strumentale dalle timbriche insolite caratterizzato da ritmi irregolari e da sviluppi contrappuntistici delle linee melodiche. Le nostre influenze sono molto eterogenee, dalla musica antica al jazz, dalla contemporanea al metal ma il nostro comune denominatore è l'interesse per l'improvvisazione radicale.
"I bemolli sono blu" qual'è la relazione del titolo dell'album con la band e quali le atmosfere?
In occasione del centenario dalla morte di Claude Debussy nel 2018 abbiamo deciso di proporre un progetto basato su arrangiamenti di musica del grande compositore francese. Il titolo “I bemolli sono blu” è preso da una frase all'interno di in una lettera di Debussy in cui parla della sua visione della musica legata principalmente ad aspetti extramusicali come il colore. I temi originali sono trattati con una certa libertà ma quando anche siano nascosti o solo accennati riecheggiano comunque inconfondibili le atmosfere di Debussy.
La vostra esperienza musicale da cosa è caratterizzata?
Io e Francesco abbiamo fatto gli studi classici in conservatorio mentre Cristiano e Fabrizio vengono direttamente da accademie jazz ma ognuno di noi ha fatto esperienze negli ambiti musicali più disparati. Dopo alcuni anni di carriera concertistica io mi sono dedicato prevalentemente alla composizione alla musica elettronica e al jazz. Cristiano dopo aver frequentato la Berklee College of Music ha collaborato con danzatori e attori in progetti di commistione fra musica danza e recitazione. Francesco e Fabrizio collaborano da anni con musicisti del panorama free jazz milanese con progetti personali e non.
Lo staff di ignorarte